OPERETTE IMMORALI
PARLARE AGLI ANIMALI v.X5
In questo otto agosto di un prossimo futuro si ricorda il giorno in cui iniziò la Nuova Era Postumana.
In questo giorno, alcuni anni prima, fu autorizzato l'utilizzo del cosiddetto Dialogatore Interspecie, uno straordinario strumento che permetteva un dialogo tra l'uomo ed altre specie animali. Allora tutti erano convinti che grazie a questa straordinaria invenzione stesse per iniziare un'era che, come diceva testualmente il manifesto, "attraverso il dialogo tra varie specie, apre le porte ad una svolta epocale, fatta di comprensione e reciproco aiuto".
Lo straordinario strumento in questione funzionava - potremmo dire in breve - come un traduttore elettronico, cioè riusciva a convertire alcune semplici frasi in versi animali, rendendole quindi comprensibili alla specie su cui era stato tarato.
E anche se detto cosi sembra facile, non lo era affatto. Era un progetto complesso, proprio come l'oggetto finale, di cui l'unica parte semplice da capire era l'altoparlante, che trasmetteva sonoramente l'impulso, cioè un segnale comprensibile all'animale.
Gli studi erano cominciati vari anni prima, ma, fino a quell'otto agosto si erano limitati ad esperimenti interni, cioè lo strumento veniva utilizzato solo sui ratti del laboratorio. Ma tutti i ricercatori che avevano lavorato su questo progetto si dicevano certi che, sviluppando gli studi, sarebbe stato possibile dialogare con ogni specie e ad ogni livello di complessità. Tuttavia, quando in quel famoso giorno fu autorizzato il suo uso esterno, nessuno dei ricercatori sapeva con certezza se in un contesto più ampio la comunicazione avrebbe davvero funzionato.
Lo staff che era stato organizzato per l'occasione decise che il primo esperimento venisse effettuato su un territorio rurale nelle campagne inglesi, uno spazio di circa 100 ettari, dove sorgevano tre fattorie abitate da una cinquantina di persone.
Ovviamente la specie con cui si decise di comunicare furono i topi. Obiettivo della comunicazione era quello di convincerli ad allontanarsi da quei luoghiche infestavano con grossi danni.
Si iniziò con frasi come "Vi preghiamo di andarvene" o "Andate via!" ma non si ottenne nessun risultato. Fu così preparato un messaggio più efficace che, più o meno, diceva cosi: "Noi umani non ammettiamo la presenza di altre specie sui territori in cui abitiamo. Posizionano cibi avvelenati e trappole che uccidono gli intrusi e le loro famiglie dopo terribili agonie. Se questi non danno risultati, abbiamo a disposizione armi molto più potenti. Rimanere qui per voi implica morte certa. Vi consigliamo di vivere nel bosco, dove potrete trovare cibo senza rischi".
A questo seguivano le descrizioni di alcuni esempi concreti, davvero spaventose.
Questo messaggio veniva trasmesso ripetutamente sul territorio con una serie di altoparlanti, che quindi emettevano una prolungata serie di squittii.
Dopo qualche giorno finalmente si videro i primi risultati: i topi a poco a poco cominciarono a ridursi di numero. I messaggi allora furono trasmessi con maggior frequenza e dopo qualche mese i topi erano totalmente scomparsi.
Le fattorie erano finalmente libere, tutti festeggiavano questo grande risultato.
Qualche settimana dopo lo staff, che stava ancora decidendo quali sarebbero stati i passi successivi, ricevette i risultati dello studio sulla popolazione dei ratti effettuato da un'altro gruppo di ricerca. Questo confermava l'assenza di ratti sul territorio dell'esperimento ma segnalava che anche nel territorio circostante il numero di ratti aveva cominciato a ridursi.
Era strano, sarebbe dovuto aumentare per l'arrivo dei topi scappati. Lo staff e la comunità scientifica che seguiva l'esperimento erano perplessi. Si ipotizzò che i ratti scappati dai luoghi abitati avessero infettato con qualche malattia i ratti selvatici o che ci fosse statauna guerra trai vecchi e i nuovi abitanti, ma ogni verifica dette esito negativo.
Eppure più il tempo passava, più il numero di topi si riduceva e in territori sempre più ampi.
La cosa si chiarí poco dopo, quando i contadini di quella zona cominciarono a lamentarsi che anche il numero degli altri animali della fattoria cominciava a ridursi.
I gatti scomparvero per primi, in silenzio, ma maiali, galline, cavalli e pecore resero chiaro il meccanismo. Quei poveretti tentavano penosamente di scavalcare i recinti e forzare le gabbie ed alcuni si ferivano.
E' evidente che avevano paura di qualcosa, una paura pazza che li spingeva a tentare di scappare anche a rischio della vita.
Allora fu chiaro che anche gli altri animali erano a conoscenza del minaccioso messaggio cheaveva fatto scappare i ratti e i casi erano due, o tutti gli animali avevano capito il messaggio, o i topi avevano dialogato con le altre specie e avevano divulgato le notizie che gli umani gli avevano comunicato. Notizie che le aveva spaventate allo stesso modo e che pertanto, come loro, le aveva portate a fuggire.
Intanto non si sentiva più alcun cinguettio di uccelli o canto di galli.
Dopo qualche tempo tutt'intorno non c'erano altri animali se non quelli di allevamento che non erano riusciti a fuggire. Ma anche molti di quelli, dopo inutili tentativi di fuga, cominciavano a non mangiare e morivano cosi.
L'operazione allora venne sospesa, ma intanto anche gli animali selvatici che vivevano intorno a quelle fattorie cominciarono a scomparire. La notizia a quanto pare aveva raggiunto tutte le specie della zona.
Grazie ad analisi sul territorio effettuate dai satelliti, si venne a sapere che tutti gli animali, di tutte le specie sia addomesticate che selvatiche, inclusi insetti e anfibi, si erano messe in moto nella più numerosa migrazione mai vista, dirigendosi verso zone disabitate come paludi, montagne, foreste. Quasi tutti gli animali domestici morivano lungo il cammino o perchè non erano in grado di procacciarsi il cibo, o perchè non erano abituati alle temperature più rigide.
Allora, in un trambusto generale, lo staff propose di creare un altro messaggio per far tornare gli animali, ma era troppo tardi, ormai non c'erano più animali che potessero ascoltarlo.
Negli anni a seguire tutti gli animali delle zone abitate scomparvero, molte specie si estinsero e le altre si ridussero enormemente di numero, occupando esclusivamente le zone più impervie e selvagge del pianeta.
Ogni tentativo di riportarli nelle loro zone di origine fu inutile, e catturarli era diventato molto difficile anche per cacciatori professionisti, visto che il solo sentore di un uomo voleva dire vederli morire di paura alla loro vista o di fame qualche giorno dopo.
La peggiore notizia fu quella che denunciò anche la progressiva scomparsa delle api.
Così oggi, 8 agosto di questo futuro prossimo si festeggia la Nuova Era Postumana, iniziata in questo stesso giorno 24 anni fa.
Da allora é stato necessario reimpostare tutta la nostra società, a partire dalla produzione della maggior parte dei cibi, che oggi sono realizzati con surrogati chimici, visto che non è più possibile procurarsi cibo animale nè la maggior parte del cibo vegetale in quanto le piante non vengono più impollinate e quindi molte di loro si sono estinte.
Le cose non stanno andando per il verso previsto, ma i nostri ricercatori stanno lavorando alacremente e siamo certi che riusciranno a trovare una soluzione a tutti i problemi che si presenteranno quando l'ossigeno comincerà a mancare.