SULLE OPERE
PREMESSA
Nel pensare e realizzare le opere evito sempre di mescolare l'elemento estetico con quello intellettuale perché li vedo come mondi che, pur dovendosi necessariamente confrontare per creare l'opera, non si uniscono mai, come l'acqua e l'olio.
Quello estetico per me è il motivo fondante dell'opera, il suo cuore misterioso e personale, avvolto dall'elemento intellettuale che è la sua traduzione comprensibile, la sua veste pubblica.
Purtroppo - visto che esiste solo "negli occhi di chi guarda" - dell'estetica non si può dir nulla di significativo e occorre rassegnarsi al fatto che le opere parlano davvero solo con la loro voce e dicono ad ognuno cose diverse (come l'esperienza pratica ci insegna). E la cosa si chiude qui.
Ma del contenuto intellettuale invece si può parlare eccome, dunque da quest'angolazione è ben possibile presentare le opere.
Proprio per rispettare questo approccio selettivo, preferisco farlo da me.
INVENZIONE
Chi dipinge deve per forza confrontarsi con la questione fotografica (e ultimamente anche con quella dell'Intelligenza Artificiale).
La fotografia ha occupato i campi della pittura e questo ha convinto tutti (anche a me) che la pittura fosse morta.
Certo la fotografia riproduce meglio, ricorda meglio, definisce e rifinisce meglio, illumina meglio, elabora meglio. Ma deve sempre partire da qualcosa, non può inventare; questo è un campo rimasto di competenza della pittura.
Appurato questo (ma anche per una personale predisposizione), da molti anni l'invenzione è alla base della mia pittura, l'unico punto fisso. Non sono ammesse copie o riferimenti diretti, se non so come è fatto qualcosa vado a vederlo e poi abbandono il riferimento.
SERIE SOGNO OCCIDENTALE
La lunga serie, che ho iniziato intorno al 2008 e che prosegue tutt'oggi, ha avuto vari nomi, da "Cartoline Da Un Pianeta Simile Alla Terra" a "HolyDay", solo successivamente ha prevalso il titolo "Sogno Occidentale".
Tutto parte dalla considerazione che nel secolo scorso l'uomo occidentale sognava la ricchezza, poi ha scoperto la notorietà.
Oggi, forse perchè figlio di una società protettiva ma troppo esigente, sogna la vacanza, che sia intesa come giro turistico organizzato o come libertà assoluta, abbandono del proprio posto o assenza (che in fondo è il significato letterale del termine).
In questo viaggio immaginario verso i luoghi desiderati, compaiono inattesi oggetti in qualche modo familiari pur se trasformati nelle forme e nelle dimensioni. E si piazzano lì, nel bel mezzo della nostra vacanza, davanti al nostro mare libero, senza farci capire se stiano lentamente affondando per lasciarci liberi dalla nostra routine, o se invece stiano riemergendo per offrirci la loro familiarità, sicurezza, stabilità e convincerci ad abbandonare il nostro folle intento, a valutare meglio il fascino della società che ci ha cresciuti.
Perciò in questo sogno si abbracciano e si picchiano i due elementi di cui sopra: il Sogno, (la sensazione estetica: esistenziale, sensibile, ignorante e naif) e l'Occidente (inteso come intelletto: culturale, oggettivo, serio e raffinato) che l'opera vuole tenere insieme, rappresentando contemporaneamente purezza e banalità, ironia e serietà, commedia e dramma, forza e debolezza, passato e futuro.
Nella volontà dell'autore nessuna prevale sull'altra, la prevalenza di una dipende solo da chi osserva, dal suo specifico posto nel mondo.
SERIE NEW CLASSIC
Nell'ottica della contemporaneità, possiamo ritenere certi soggetti pittorici obsoleti in quanto abusati nella storia della pittura. Per esempio il paesaggio.
Ma è difficile negare che questo ambito ancora ci affascina. E del resto rappresenta il nostro mondo e come tale molte delle nostre esperienze, sensazioni, ricordi.
Certo, è vero che ripetere gli schemi usati negli ultimi cinquecento anni non è il massimo della novità. Ma - volendo sorvolare che tutto è stato già fatto - è anche vero che ogni era ha il suo modo di vedere, le sue proporzioni, i suoi colori, le sue inquadrature.
Dunque, non è il caso di farsi troppi scrupoli, conviene rappresentare liberamente quello che ci piace, sapendo che alla fine il risultato sarà un classico, ma reinterpretato con la sensibilità attuale: un "New Classic".